Implantologia

Possiamo paragonare gli impianti a delle radici artificiali. Sono paragonabili a delle viti che, fissate all'osso, permettono di avere un solido appoggio per vari tipi di protesi per sostituire uno o più denti mancanti. Certamente è la soluzione più conveniente per non limare inutilmente i denti vicini, l'alternativa migliore rispetto ad una protesi mobile, specialmente nell'arcata inferiore.

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Non vi è alcuna convenienza ad utilizzare impianti scadenti: ci sono già molte variabili di fattibilità e mantenimento nel tempo.

Offrire una garanzia sugli impianti è una pubblicità ingannevole: è difficilissimo che dei piccoli, tosti cilindretti di titanio si rompano.

Molto meglio concentrarsi sul fatto che è molto più probabile che si verifichi una perimplantite, una situazione simile alla periodontite che riguarda il dente naturale: una perdita dei tessuti, osso e gengiva, che sostengono il dente o l'impianto.


Prima di ricorrere all'implantologia deve essere esaminata la situazione clinica del singolo paziente, valutando attentamente parodontopatie in stadio attivo (quella che viene comunemente definita piorrea), malsane abitudini legate ad alcol e fumo (oltre le 10 sigarette al giorno), patologie sistemiche non controllate farmacologicamente, malattie che coinvolgono l'intero organismo come diabete e malattie del sangue.

In termini più espliciti suggeriamo, prima di procedere in fretta e furia a mettere impianti, di cercare di capire il motivo per il quale vi mancano dei denti. Eventualmente miglioriamo assieme l'igiene orale quotidiana e quella ambulatoriale semestrale. Chiariamo il perché sono stati persi i denti naturali e verifichiamo se possibile recuperare quelli esistenti.


Protesi fissa immediata su impianti. Cerchiamo di ragionare, anche se non avete particolari nozioni di chirurgia: la cosa che gli impianti temono di più sono le infezioni. Vi sembra logico inserire degli impianti immediatamente nello stesso sito chirurgico dove abbiamo estratto dei denti che, se abbiamo deciso di estrarre, qualche infezione l'avranno pur avuta? Viceversa, perché estrarli? Noi la pensiamo così. Del resto, se non eliminiamo le cause che vi hanno privato dei vostri denti, non stupitevi se non vi proporremo di ricorrere a impianti.


L'assunzione di particolari farmaci, come quelli usati per la terapia dell'osteoporosi (bifosfonati) richiede attenzioni particolari, ma questo è un problema che non riguarda solo l'implantologia: prima di iniziare ad assumerne è necessario eliminare qualsiasi infezione che riguarda i mascellari. Se state già assumendone bisogna agire seguendo particolari protocolli.

Osservate le seguenti immagini:

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La protesi fissa su impianti ha una logica intelligente: una volta avvitata, come si può vedere, c'è modo per spazzolare correttamente sia il lato vestibolare che quello palatale e tutti gli spazi interprossimali, per poter passare comodamente lo scovolino. In questo modo vi è la possibilità di tener ben pulite le basi degli impianti ed evitare che si infettino.


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Nelle immagini qui sopra ecco la protesi definita "Toronto", fissa, perché è avvitata. In pratica: protesi totali o "dentiere" avvitate a degli impianti. A nostro parere è una soluzione protesica che desta qualche perplessità: come andare a spazzolare o rimuovere da lì sotto gli inevitabili residui di cibo immediatamente aggrediti dai microbi presenti naturalmente nel cavo orale? Al di là dell'inevitabile alitosi, gli impianti sono esposti ad un'enorme rischio di infezione. L'alternativa consisterebbe nel lasciare ben visibili le congiunzioni tra impianti e protesi, a discapito dell'effetto estetico, soprattutto nei casi di sorriso molto aperto.


Nell'arcata superiore, a parte una comprensibile diffidenza psicologica, un'onesta protesi totale con le periodiche ribasature raramente darà problemi di mobilità. Nell'arcata inferiore le cose cambiano perché una protesi totale senza qualche aggancio è davvero insopportabile.

In ogni caso preferiamo suggerire, se il paziente desidera una protesi che stia al suo posto e non può permettersi una vera protesi su impianti (ma anche perché in alcuni casi offre risultati estetici migliori), una protesi che si aggancia ad una barra avvitata agli impianti: in questo modo il paziente ha la possibilità di sganciare la protesi, fare una bella pulizia e riagganciare la protesi. Con grandi vantaggi per l'alito e la durata dell'investimento affrontato.


Gli interventi di implantologia sono eseguiti in anestesia locale e seguendo attentamente le istruzioni sono ridotti al minimo i disturbi post-operatori.

In alcuni casi è lecito mettere la corona sull'impianto rapidamente. Secondo la tecnica bifasica può intercorrere un certo lasso di tempo tra l'osteointegrazione dell'impianto e la protesizzazione definitiva. In tutti i casi il paziente non viene mai lasciato senza denti, utilizzando delle protesi provvisorie.

"Come in ogni altra branca della medicina anche in odontoiatria non esistono terapie infallibili, ognuna di esse, pur all'interno di comprovati protocolli, deve essere specifica per ogni paziente e la sua collaborazione è indispensabile per ambire al massimo risultato raggiungibile ed al suo mantenimento il più possibile nel tempo."